di Dr Vandana Shiva – L’Huffington Post Italia, 19 giugno 2015

Papa-Francesco-Natale-2014

Fonte: http://www.huffingtonpost.it/vandana-shiva/la-laudato-si-manifesto-del-21-secolo-terra_b_7620852.html

Molti degli articoli sull’Enciclica di Papa Francesco nella stampa – prima e dopo la presentazione ufficiale di ieri – hanno riassunto questo documento di svolta coi suoi 246 paragrafi sulla crisi ecologica e umana ai soli quattro paragrafi sul cambiamento climatico. Ma Laudato si’ è molto più vasto e profondo. È in primo luogo un appello a un cambiamento di consapevolezza e di concezione del mondo dal paradigma dominante del dominio sulla natura e della sua distruzione a un altro nel quale vediamo la Terra come nostra Madre, come la nostra casa comune.

Laudato si’ comincia con la preghiera di San Francesco “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba”: un testo che ha una profonda risonanza con la filosofia indiana del Vasudhaiv Kutumkan, la Famiglia della Terra, e anche con il movimento contemporaneo per i Diritti della Madre Terra, ed è in consonanza con le culture e le fedi di tutto il mondo. L’enciclica è un invito urgente a “rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta” (paragrafo 14) e ciò comprende la biodiversità, l’aria, l’acqua, gli oceani. È chiaro che per proteggere la casa comune abbiamo bisogno di “unire tutta la famiglia umana”(13). L’enciclica continua: “Questa sorella protesta per il male che le provochiamo a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomo di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi.”

Il suolo è citato spesso, compresi i contributi dati dalla degradazione del suolo e della terra e dalla deforestazione al cambiamento climatico. E il papa ricorda che “dimentichiamo che noi stessi siamo terra (genesi 2.7)”. Una verità importante, di cui prendere consapevolezza a livello profondo e che è alla base del manifesto di Navdanya “Terra Viva”, che abbiamo presentato a maggio in Italia e che è anch’esso una celebrazione del suolo come vita.

Laudato si è poi molto critico sulla privatizzazione dell’acqua e sull’idea che le forme di vita siano solo miniere di geni, utili a fare affari. “Non basta pensare alle diverse specie solo come eventuali risorse sfruttabili, dimenticando che hanno un valore in sé stesse” (33). Il valore intrinseco di tutti gli esseri e di tutta la biodiversità è l’etica su cui Navdanya si fonda è per questo che affermiamo che non dovrebbero esistere brevetti sui semi né brevetti sulla vita. Laudato si è cauto sulla questione degli OGM ma ne indica le minacce per i piccoli contadini. Sottolinea il fatto che, attraverso la biotecnologia e le conoscenze legate al DNA, una manciata di interessi sta controllando il destino della terra e dell’Umanità. “È terribilmente rischioso che esso risieda in una piccola parte dell’Umanità” (104).

Tutto ciò che darà forma alla nostra libertà e sopravvivenza è affrontato nell’enciclica: “La nostra libertà si ammala quando si consegna alle forze cieche dell’inconscio, dei bisogni immediati, dell’egoismo, della violenza brutale”. Fra le forze cieche dell’inconscio c’è l’idea dell’antropocentrismo e della crescita senza limiti del fondamentalismo tecnologico senza precauzioni, senza garanzie e senza responsabilità. La mente tecnologica vede la natura come ordine senza senso, un corpo freddo di fatti, un mero “dato”, strumento, materia prima da martellare per trasformarla in profitto.

L’intrinseca dignità del mondo è così compromessa. La natura non è materia morta, è viva e quando distruggiamo la natura lei può distruggere noi. La nostra arroganza ci sta rendendo ciechi a questa realtà essenziale che le donne, i piccoli contadini e le culture indigene hanno capito. Molti movimenti saranno resi più forti dall’enciclica. I soli minacciati sono coloro che vorrebbero continuare a cercare di garantire il loro dominio sull’intero pianeta e sulle risorse della Terra, privatizzando i beni comuni, imponendo accordi di libero commercio come il TTP e il TTIP, distruggendo la democrazia e i diritti dei popoli e devastando la Terra che ci sostenta. L’enciclica si basa sull’ecologia integrale, sul legame inscindibile dell’ecologia con la società e con l’economia: quel collegamento-interconnessione che abbiamo cercato di esplorare col manifesto “Terra Viva”.

Nell’ecologia integrale, la sostenibilità e la giustizia sociale sono inseparabili. Come afferma l’enciclica: “Un approccio veramente ecologico diventa un approccio sociale, deve mettere le questioni della giustizia nei dibattiti sull’ambiente in modo da rispondere insieme al grido della terra e al grido dei poveri”. Questa per me è democrazia della Terra.


In collegamento da Nuova Deli in India a Laudato sì, lo speciale di Tv2000 dedicato alla nuova enciclica di papa Francesco sulla cura della terra,Vandana Shiva, attivista e ambientalista indiana.

 


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[English]

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