Navdanya International, 19 dicembre 2014
Insieme a Susanna Cenni abbiamo presentato nel 2007 nella sede di Navdanya a New Delhi la Rete delle Donne per la Sicurezza Alimentare e la Salvaguardia della Biodiversità.
La Carta d’intenti della Rete si apriva con un impegno:
“Noi donne provenienti da diverse Regioni del mondo e con diverse esperienze, ci impegniamo a proteggere la biodiversità del pianeta e le conoscenze correlate alla biodiversità che le nostre nonne ci hanno trasmesso, ricevendole a loro volta dalle generazioni che ci hanno preceduto. Ci impegniamo a consegnare alle generazioni che verranno dopo di noi questa eredità biologica del nostro pianeta e l’eredità intellettuale delle diverse culture”.
La legge sulla biodiversità che il Parlamento italiano ha approvato ieri è uno dei segni di questo impegno comune. E’ il frutto di un lungo lavoro di Susanna come parlamentare, prima firmataria della legge, che si è unito a quello di tanti altri e che ha portato al voto unanime di tutti Parlamentari Italiani.
Questo lavoro ci consegna un risultato importante per la Campagna internazionale sui semi nella quale stiamo investendo molte energie, insieme alle tante associazioni e Custodi dei semi, in tutto il mondo.
Aveva iniziato la Toscana seguita da altre Regioni e adesso finalmente in Italia c’è una legge nazionale che riconosce gli «agricoltori custodi», che stabilisce che le varietà tradizionali non sono oggetto di brevetto, che afferma che gli agricoltori che hanno recuperato, mantenuto e fatto evolvere le varietà tradizionali in ogni territorio possono scambiare liberamente le sementi all’interno della Rete della biodiversità e vendere direttamente in ambito locale. Si tratta di riferimenti fondamentali, finalmente riconosciuti dalla politica, che danno più forza al lavoro di ognuno di noi.
Sono passi determinanti compiuti sul cammino verso Expo 2015, un appuntamento nel quale l’Italia dovrà impegnarsi a promuovere un modello alimentare libero da OGM e basato sulla biodiversità e sul metodo di produzione biologica per la sostenibilità del territorio e delle comunità locali. Stiamo parlando dell’unico modello che può davvero nutrire il pianeta, garantendo allo stesso tempo la sovranità alimentare.
Siamo sempre più convinte che l’affermazione dei diritti delle donne può contribuire in modo sostanziale alla capacità dei popoli di garantire la propria sicurezza alimentare e a conservare la biodiversità e siamo anche convinte che la salvaguardia della biodiversità possa contribuire in modo sostanziale al miglioramento della condizione femminile nel mondo favorendo il miglioramento della capacità delle donne di tutelare il proprio territorio e le comunità locali.
Vandana Shiva
Adarosa says:
Dicembre 20, 2014 at 1:36 pm -
Sono con voi!