Rinnovabili.it, 7 marzo 2017

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Photograph: Philippe Huguen/AFP/Getty Images

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L’idea che i pesticidi siano essenziali per nutrire una popolazione mondiale in rapida crescita è un puro e semplice mito.

Lo afferma un nuovo studio dell’ONU, condotto da esperti di alimentazione e inquinamento e approvato dal Relatore speciale per il diritto al cibo del Palazzo di Vetro, che sarà presentato ufficialmente domani a New York. Sotto accusa finisce un mercato globale immenso, stimato in almeno 50 miliardi di dollari l’anno e rappresentato da alcuni dei maggiori colossi economici globali.

Tutte le accuse dell’Onu all’agrochimica

Su queste corporation che producono pesticidi si concentra la critica severa contenuta nel report. Sono accusate di “negare sistematicamente i danni” causati dai loro prodotti – come dimostra il confronto tra alcuni studi mantenuti segreti e le dichiarazioni pubbliche di certe aziende – ma anche di adottare “tattiche di marketing aggressive e non etiche”, nonché di pianificare pesanti azioni di lobbying sui governi col risultato di aver “impedito le riforme e aver paralizzato le restrizioni globali sui pesticidi”.

E non è tutto. Il rapporto dell’Onu sostiene che i pesticidi hanno impatti catastrofici sull’ambiente, sulla salute umana e sull’intera società, e cita le 200mila morti stimate ogni anno per avvelenamento acuto. “E’ tempo di dar vita ad un processo globale di transizione verso un cibo e una produzione agricola più sicuri e sani”, concludono gli autori dello studio.

Come ti sfamo il mondo

Dall’altro lato della barricata stanno le argomentazioni storiche delle multinazionali dell’agrochimica: i pesticidi sono essenziali per proteggere le colture e garantire stabilità alla produzione, dunque in prospettiva sono il cardine su cui si può basare la crescita della popolazione, che dovrebbe passare dagli attuali 7 miliardi di persone a 9 miliardi nel 2050.

“E’ un mito – ribatte la Relatrice speciale dell’Onu sul diritto al cibo Hilal ElverUsare più pesticidi non ha nulla a che vedere con il cancellare la fame. Secondo i dati Fao, siamo in grado già oggi di sfamare 9 miliardi di persone. La produzione sta crescendo ma il vero problema è la povertà, le disuguaglianze e la distribuzione.

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